Un po’ di sana informazione per continuare il nostro lavoro di prevenzione e sensibilizzazione riguardo ai fastidi e disturbi oculari, meglio ancora se a inizio anno scolastico
Quante volte vi sarà capitato di sentir pronunciare dagli insegnanti la fatidica frase “su* figli* è molto intelligente ma non si impegna abbastanza” oppure “è pigr*” … be’ le cose non stanno sempre così. Perciò con questo articolo impareremo cos’è la dislessia e come poter aiutare con le competenze dei professionisti sanitari assistenti oftalmici i più giovani che hanno disturbi dell’apprendimento.
Dislessia cos’è e che problemi comporta
La dislessia, è un disturbo del processo di lettura, fa parte dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) insieme alla disgrafia (difficoltà nell’atto grafico della scrittura), disortografia (difficoltà nell’ortografia delle parole) e discalculia (difficoltà nei compiti numerici).
In particolare la difficoltà di lettura si presenta sia in termini di velocità che di precisione, è come se il soggetto dislessico non riuscisse ad automatizzare il processo di lettura. Questo comporta un forte dispendio di energie e concentrazione tale da ridurre anche la comprensione del testo, essendo la lettura un compito molto complesso, che prevede la conversione del grafema al fonema.
Dislessia e i sintomi dell’apparato visivo
La diagnosi di DSA può essere fatta intorno alla seconda elementare, e non prima, in quanto si presume che a questa età un bambino abbia avuto il tempo necessario per imparare a leggere.
Per la diagnosi devono essere soddisfatti alcuni criteri come quoziente intellettivo (QI) nella norma, ovvero non ci devono essere deficit cognitivi, assenza di deficit sensoriali (es. ipovisione) o neurologici e infine non devono essere riscontrati problemi di natura psicologica o ambientale.
I sintomi che interessano l’apparato visivo e che sono stati maggiormente riportati dai bambini dislessici sono:
- difficoltà nel copiare dal lontano al vicino (lavagna-quaderno)
- cefalea sopra gli occhi che si estende poi alla tempia e dietro l’occhio per poi scendere fino al collo
- le lettere tendono a sdoppiarsi o a sfuocare
- le lettere si muovono, ballano
- confusione tra lettere speculari (b/d, p/q)
- difficoltà nel mantenimento della direzionalità del testo
- effetto crowding (affollamento) molto evidente in zona centrale
- perdita del segno del testo, tendono a leggere aiutandosi con il dito
- avvicinamento esasperato al foglio
- occhi arrossati
- mal di testa sopra gli occhi che tende a irradiarsi poi a livello frontale
- ammiccamento molto frequente
Dislessia, un semplice test
Vi siete mai chiesti come un bambino con disturbi dell’apprendimento affronta una prova tipica delle elementari, come ad esempio il dettato? Proviamo a metterci nei suoi panni con un facile esperimento. Seguite passo passo:
1. munitevi di una penna e un foglio di carta
2. impugnate la penna con la mano che generalmente non utilizzate per scrivere
3. fatevi dettare
È stato piuttosto complicato, vero?! Pensate quanto lo sia per un soggetto DSA!
Dislessia e disturbi della vista
L’esperimento ci ha fatto capire nel giro di poco quanto deve essere frustrante e poco piacevole tale condizione, consumando in anticipo concentrazione e stancando prima d’ogni altra cosa la vista. Proprio per questo la riabilitazione ortottica ha lo scopo di andare a ridurre la sintomatologia oculare e visiva aiutando i più piccoli a eseguire movimenti oculari in modo più agevole.
Lo scopo è quindi quello di ottimizzare l’attenzione e l’energia in modo tale da rendere il processo di lettura il più fluido possibile. Generalmente le prestazioni di un soggetto neurodiverso non saranno paragonabili a quelle di un soggetto che non lo è.
Questo non implica che non sia importante intraprendere un percorso riabilitativo: riuscire a ridurre e/o eliminare i sintomi visivi migliora notevolmente la qualità di vita del ragazz* che sarà spronato a impegnarsi maggiormente. L’ortottista è solo una delle figure con cui collaborerà, in quanto nell’equipe multidisciplinare troveremo anche lo psicologo, il neuropsicomotricista, il neurologo, l’oculista, il neuropsichiatra infantile, il logopedista, l’audiometrista.
È fondamentale che tutte queste figure collaborino tra di loro in modo da ottenere la migliore intesa con il bambin*.
Per rimanere informati riguardo prevenzione, fastidi e problemi dell’apparato visivo di grandi e piccini continuate a seguirci!