Gli occhi, come organo, e la visione, come senso, sono fondamentali per la vita di tutti i giorni. Basta pensare che la vista è, tra i cinque sensi, di conseguenza lo è l’intero sistema visivo, quello dominante.
Tanto da indurci a riflettere su un quesito, quasi esistenziale, che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, sicuramente si sarà posto:
“E se all’improvviso vedessi male?”
Una domanda complessa per la quale esistono numerose risposte; diverse e molto articolate. Ma è possibile trovare la spiegazione complessiva, arrivandoci attraverso un percorso di domande secondarie, ma attinenti, e loro risposte.
Quali sono i fastidi della vista più comuni?
Gli eventi oculari più diffusi, che interferiscono con il benessere dei nostri occhi sono:
- bagliore o sfarfallio
- macchie e corpi mobili
- occhi arrossati o irritati
- occhi pruriginosi
- occhi gonfi
- bruciore oculare
- lacrimazione oculare
- Dolore oculare
- visione sfocata
- visione doppia
- corpi estranei nell’occhio
- lesioni e traumi
Quando i nostri occhi non vedono bene, i 6 sintomi più comuni
Scopriamo, invece, i sintomi più frequenti, campanello d’allarme di una vista sana, messa così in discussione. Eccoli di seguito:
- vedere male da vicino o visione sfocata di ciò che abbiamo in prossimità
- necessità di allontanare dagli occhi ciò che sti sta leggendo per poter meglio mettere a fuoco
- maggiore illuminazione per vederci meglio
- mal di testa frequenti
- necessità di socchiudere gli occhi per vederci meglio
- affaticamento visivo
Quando preoccuparsi per gli occhi?
Nei paragrafi precedenti abbiamo citato i disturbi più frequenti e i sintomi più comuni di una vista normale compromessa. Purtroppo, tanto le patologie, quanto i disagi oculari, a volte non sono individuabili o non si manifestano nell’immediato; oppure, perché improvvisi e non sospetti, al contrario, compaiono con il trascorrere del tempo e con degenerazione progressiva.
Cosa fare?
All’insorgere dei segnali sopra citati, o anche in assenza di problematiche, consigliamo di assumere sempre, nei riguardi dei propri occhi, un atteggiamento virtuoso e responsabile; l’unico che tiene davvero alla salute della vista e dell’apparato visivo:
fare prevenzione e frequenti controlli!
A chi rivolgersi?
Scopriamo insieme i professionisti che si occupano della salute e del benessere visivo, pronti ad assistere, sostenere e aiutare a guarire o migliorare la nostra condizione oculare peggiorata, o soltanto trascurata.
Il Medico Oculista Oftalmologo
È il professionista sanitario laureato in “Medicina e Chirurgia”, “specializzato in Oftalmologia”, abilitato al trattamento di malattie e patologie oculari e alla correzione dei disturbi visivi.
Per definizione, è l’unico tra le professioni sanitarie equipollenti, a poter eseguire (perché l’unico realmente competente e preparato) un atto medico in campo oculistico.
Ossia, l’unico a poter:
- eseguire profilassi e diagnosi di patologie
- refertare esami oculistici
- prescrivere farmaci, lenti e terapie
- eseguire interventi chirurgici sul bulbo oculare e zone ad esso afferenti
Ortottista Assistente in Oftalmologia
È il professionista sanitario laureato in “Ortottica e Assistenza in Oftalmologia”, classe 2 delle professioni sanitarie riabilitative della facoltà di Medicina e Chirurgia. Una figura tecnico-sanitaria, abilitata al trattamento dei disturbi motori e sensoriali della visione e alla messa in pratica delle tecniche di semeiologia strumentale-oftalmologica.
Le sue competenze risultano particolarmente importanti per:
- il trattamento dei disturbi della visione binoculare, dello strabismo e dell’ambliopia
- la riabilitazione dei pazienti ipovedenti di tutte le fasce d’età
- l’educazione sanitaria rivolta alla cura, alla riabilitazione e alla prevenzione dell’ambliopia e di alcuni disturbi legati alla visione
Inoltre, può eseguire esami strumentali assistendo il Medico Oculista (da qui il termine Assistente in Oftalmologia) come: il campo visivo computerizzato, topografia corneale, pachimetria, OCT, tonometria, test della sensibilità al contrasto, esame della refrazione e altri ancora.
Ottico Optometrista
È il professionista abilitato nell’arte ausiliaria delle professioni sanitarie secondo l’art. 12 del R.D. 31 maggio 1928, n. 1334. In origine gli ottici potevano confezionare, apprestare e vendere direttamente al pubblico occhiali e lenti soltanto su prescrizione del medico, a meno che si trattasse di occhiali protettivi o correttivi dei difetti semplici di miopia e presbiopia.
Negli anni la figura ha ampliato le proprie competenze e accresciuto la propria conoscenza grazie a un evoluto, e non semplice, percorso formativo.
Ad oggi è un vero e proprio percorso di studi accademico e professionalizzante, riconosciuto dall’ambiente di settore attraverso il conseguimento della “Laurea in Ottica e Optometria”. Attualmente, nell’ambito dell’ottica è il percorso formativo e titolo di studio più alto che si possa raggiungere, e ne è la comprovata formazione superiore.
A differenza degli altri paesi del mondo, in cui la figura è regolamentata da decenni, circa le possibilità e impossibilità di svolgere o meno determinate attività, nel nostro paese questa professione è libera, e attualmente al professionista si concede di analizzare quelle anomalie dell’apparato visivo puramente refrattive, a patto che non si invada la professione medica oculistica a cui spetta la diagnosi delle malattie dell’occhio (Corte Suprema di Cassazione, sentenza n. 27853 del 11.07.2001).
Quindi deve essere bene inteso che “l’analisi visiva effettuata in negozio non permette di individuare la presenza di eventuali malattie dell’occhio quali, ad esempio, glaucoma, cataratta o patologie della retina”. Perciò raccomandiamo di effettuare con regolarità una visita presso, e soltanto, il proprio Medico Oculista.
**Adesso che conoscete i principali disagi e sapete a quale professionista rivolgervi, condividete l’articolo con chi può averne bisogno!